Esercizi bioenergetici/GROUNDING, DAL CONCETTO ALL'ESERCIZIO

 

 

Il termine grounding, oltre che rinviare ad un insieme esercizi per l'appunto detti 'di grounding', è uno dei concetti chiave dell'Analisi Bioenergetica1 pure rappresentativo di uno dei più importanti sviluppi dell'orientamento terapeutico reichiano2 ed indicativo in un particolare assetto corpo-mente; grounding è invero la chiave del lavoro bioenergetico; se un individuo è ben radicato, il suo corpo è naturalmente bilanciato, diritto e saldo, la sua energia scorrerà liberamente, i suoi occhi più chiari e la visione migliore3.

 

GROUNDING COME ALBERO

Noi umani, dice Lowen, siamo come alberi, con un estremo radicati al suolo e con l'altro protesi verso il cielo; possiamo protenderci verso l'alto quanto più forti sono le nostre radici terrene; se sradichiamo un albero dal terreno, le foglie muoiono; se sradichiamo un individuo dallo spaziotempo rappresentativo del suo terreno, il suo legame con un qualche ordine superiore o più grande di lui è perso; se un nesso e l'altro sono vitali, l'individuo è grounded; grounded è qualcuno coi propri 'piedi ben piantati a terra' e quasi contemporaneamente consapevole del suo capo ai propri pensieri, ovvero capace di far oscillare rapidamente l'attenzione in quel che avviene nei suoi corpo e mente, come per dire che 'sa chi è e dov'è'4; sapendo dov'è e qual'è il suo posizionamento, può sentirsi maggiormente il contatto con se stesso e nel suo equilibrio5, come in quello nei suoi base ed apice.

 

ORIGINI DEL CONCETTO DI GROUNDING

Lowen elaborò il concetto di grounding qualche anno dopo aver concluso il proprio percorso terapeutico con Reich; discende dall'adozione del posizionamento eretto invece di quello sdraiato perlopiù adottato invece dal maestro6; quest'ultimo di tipo regressivo, pur permettendo l'elaborazione e l'abbandono di difese, non prende però in considerazione funzioni fondamentali come lo stare in piedi e/o il muoversi7; due esercizi in piedi, pure chiamati Arco8 e Bend-Over9, contribuirono dunque all'esordio dello sviluppo concetto di grounding10; diversamente dal lavoro disteso, implicitamente infantile, quello in piedi concerne uno posizionamento adulto capace di favorire processi che conducono alla maturità ed alla capacità di assumersi le proprie responsabilità11; saper stare sulle proprie gambe, o in grounding, ci mette perciò nel posizionamento dell'adulto responsabile.

 

SIGNIFICATI DI GROUNDING

Grounding – dall’inglese ground, cioè terra o suolo – che in italiano può esser tradotto con messa a terra o con base o fondamento nonché, per Lowen, con radicamento12, in ambito bioenergetico definisce la sensazione del contatto dei piedi col terreno capace di dar luogo ad una corrente di eccitazione che scorre attraverso gambe e piedi fin al terreno13 – e che poi, come per rimbalzo, risale; in tal caso non si è 'sulle nuvole' o 'per aria' bensì collegati al terreno come per dire al reale14, non solo ai propri pensieri o più probabilmente alle proprie fantasticherie15; per altri, grounding può pure voler dire 'collegamento a terra', sentire il saldo contatto col terreno'16 oppure imparare bene' ed assieme ad 'esser coi piedi per terra' diviene 'imparare bene ad esser coi piedi per terra'17.

 

AVER GROUNDING

Avere grounding vuol dire 'avere i piedi saldamente piantati a terra' o 'esser pienamente in contatto sul suolo'18; può inoltre significare sapere dove si è e perciò chi si è; coi piedi per terra, l'individuo ha la sua posizione', è cioè 'qualcuno'. In senso più ampio, grounding rappresenta il contatto dell'individuo col reale fondamento della sua esistenza; egli è radicato nella terra, identificato col proprio corpo, consapevole della propria sessualità e teso al piacere, ovvero qualità che mancano in chi vive 'tra le nuvole' o solo nel capo, anziché pure nei piedi19; oltre ciò, grounding vuol dire pure 'conoscere bene' ed applicato all'essere umano diviene 'conoscere bene se stesso e l'ambiente circostante'20.

 

GROUNDING COME SCAMBIO ENERGETICO PIEDI/SUOLO

Grounding non descrive un processo meccanico, ma energetico; per esser radicati è necessario sentire i piedi in contatto col suolo; ciò avviene se i piedi sono energeticamente carichi e se c'è uno scambio di energia dei piedi col suolo21.

 

SENTIRSI GROUNDED

Ci si sente grounded quando l'onda di eccitazione, raggiunto il suolo, invertendo il proprio orientamento, rifluisce verso l'alto, quasi se quel suolo ci spingesse su, come per sostenerci22; l’aspetto discendente del fenomeno grounding ne prevede invero pure uno complementare, cioè verso l’alto; ciò può rinviare al principio di Archimede per cui un corpo immerso in un fluido (liquido o gas) riceve una spinta verticale, dal basso verso l'alto, pari al peso di fluido spostato23.

 

GROUNDING COME LASCIARSI SCENDERE

L'assetto di grounding presuppone che l'individuo si 'lasci scendere', che cioè abbassi il proprio centro di gravità per sentirsi più vicino al suolo; sentire il suolo sotto di sé e i piedi che vi ci poggiano, nell'immediato può aumentare il proprio senso di sicurezza; il contrario è come qualcuno che, molto carico o eccitato, tende ad alzarsi, volare o decollare; in ciò, nonostante un senso di eccitazione o esaltazione, c'è sempre un elemento di angoscia e di pericolo, cioè il pericolo di cadere, come quando si è distanti dalla terra, ad esempio in aeroplano, e che si risolve quando l'individuo torna in salvo sulla terra, fisicamente e/o emotivamente24.

 

GROUNDING COME LASCIARSI ANDARE

Lasciarsi scendere è lasciarsi andare; in tal senso, la direzione discendente è la via che conduce al piacere della liberazione o della scarica; è la via alla soddisfazione sessuale; coloro che temono di lasciarsi andare sono bloccate nella loro capacità di abbandonarsi pienamente alla scarica sessuale e non riescono a sperimentare pienamente la soddisfazione orgastica; temono ovvero di lasciarsi andare come temono di lasciarsi scendere, perché inconsciamente si tengono su di continuo; hanno invero paura di cadere e di non riuscire e perciò di lasciarci andare e abbandonarsi alle loro sensazioni25.

 

GROUNDING COME IDENTIFICAZIONE CON LA PROPRIA NATURA ANIMALE

Il movimento discendente del grounding tenderebbe pure ad aiutare l'individuo ad identificarsi più pienamente con la propria natura animale; ciò è ravvisabile nella metà inferiore del suo corpo; locomozione, defecazione e sessualità sono invero funzioni della metà inferiore del corpo che accomunano l'umano all'animale più di quelle della metà sua superiore come pensiero, linguaggio e manipolazione dell'ambiente; sono funzioni più istintive e meno soggette al controllo cosciente; ritmo e grazia sono dunque qualità insite nella nostra natura animale; ogni movimento che fluisce liberamente nella parte inferiore del corpo possiede quindi tali qualità mentre quando ci spingiamo in alto e lontano dalla metà inferiore del corpo, perdiamo molto del nostro ritmo e della nostra grazia naturale26.

 

BASSO VENTRE COME CENTRO

Per molti orientali, il proprio centro è nel basso ventre; i giapponesi chiamano ventre e sede dell'anima27 hara, cioè un punto più o meno quattro centimetri sotto l'ombelico28; l'individuo centrato in questo punto si dice che possiede hara, cioè che è equilibrato fisicamente e psicologicamente; quand'è equilibrato è calmo e disinvolto; ogni suo movimento è privo di sforzo benché compiuto con destrezza; quando un uomo possiede hara al massimo grado, ha la forza e la precisione necessarie per compiere azioni che altrimenti non gli sarebbero mai possibili, neppure con la tecnica più perfezionata, l'attenzione più intensa o la forza di volontà più determinata; solo ciò che è fatto con hara riesce pienamente29.

 

NEL CAPO IL CENTRO DELL'IO, NEL VENTRE QUELLO DELL'INCONSCIO

Molti occidentali sono più centrati nel versante superiore del corpo, specie nel capo; riconosciamo nel capo il centro focale dell'Io, della coscienza e del comportamento deliberato ed in quello inferiore o pelvico, dove risiede l'hara, quello dell'inconscio o della vita dell'istinto come pure quello animale dell'uomo; laddove non più del 10% dei nostri movimenti è diretto consciamente e il 90% è inconscio, l'importanza di quest'ultimo appare evidente30.

 

IO E VENTRE COME CAVALIERE E CAVALLO

Io e ventre sono come un cavaliere col suo cavallo; il cavallo, rappresentativo del centro inferiore, fornisce al cavaliere forza e sicurezza nell'incedere garantendogli di esser portato dove vuole; il cavaliere, controllando coscientemente direzione e velocità del cavallo, è l'Io; se il cavaliere perdesse coscienza, il cavallo – come Bucefalo con Alessandro Magno nella battaglia dell’Idaspe31 – lo porterebbe in salvo a casa; ma se il cavallo crollasse, il cavaliere, come depotenziato, non potrebbe che avviarsi a piedi verso la sua meta32.

 

VENTRE, SEDE DELLA VITA

Il corpo siede nella pelvi; è attraverso la pelvi che si contattano organi sessuali oltre che gambe e piedi quali basi d'appoggio al suolo; è inoltre nel ventre che l'individuo viene concepito e dal ventre, scendendo poi verso il basso, nasce; esser privi di contatto con questo centro vitale produce squilibrio, angoscia e insicurezza33.

 

GAMBE E PIEDI SENSIBILI COME BASE SICURA

Il tipo di contatto dei piedi col suolo può esprimere il proprio interiore senso di sicurezza; se è saldo, può voler dire che ci si sente sicuri e che si è certi che quel suolo è lì per noi; non concerne ovvero gambe forti, ma sensibili34; più sensazioni si hanno nelle gambe e nei piedi, maggiore è il contatto con essi e col terreno sul quale si é e tanto più sicure saranno le proprie fondamenta come individuo35; gambe forti e massicce possono sembrare particolarmente idonee per sorreggere, ma spessissimo funzionano meccanicamente e tradiscono un'insicurezza di fondo; un'analoga insicurezza vi sarebbe in quelli con gambe poco sviluppate seppur con spalle larghe e forti; nell'inconscio di quest'ultimi vi sarebbe un timore di cadere o di esser abbandonati per cui si sorreggono con le spalle anziché cercare un appoggio nel suolo; tal portamento infligge al corpo un enorme stress perpetuando comunque quell'insicurezza di fondo36.

 

GRONDING COME CONDIZIONE ESISTENZIALE

Ci si può sentire insicuri sulle proprie gambe per paura di star soli; l'individuo adulto, pur riferendosi agli altri, è comunque solo; la solitudine è spesso uno stato esistenziale; viverla come abbandono anziché come autonomia può determinare paura37.

 

GROUNDING QUALE VISSUTO DEL MATERNO COME BASE SICURA

Il modo dell’adulto di 'stare in piedi' parrebbe esemplificativo del suo bowlbiano vissuto di base sicura quando, nel proprio precoce rapporto col materno, amore, sostegno e fiducia creano schemi operativi di riferimento interni, poi determinanti nelle successive relazioni adulte; più caratteristiche positive avranno contraddistinto le relazioni primarie, più il sostegno ricevuto nelle prime fasi di vita diverrà capacità di autosostegno in quella adulta, la fiducia ricevuta diverrà autostima, etc.

 

MADRE COME TERRA PERSONALE, TERRA COME MADRE UNIVERSALE

Il fondamentale senso di sicurezza dell'individuo sembrerebbe invero esser determinato dal suo precocissimo rapporto con la madre; in tal senso, esperienze positive – di amorevole sollecitudine, appoggio, affetto e approvazione – darebbero al corpo del bambino un ché di morbido, naturale ed aggraziato; diversamente, il senso di sicurezza del bambino viene gravemente pregiudicato38; la madre è invero il primo terreno del neonato o, detto altrimenti, il neonato si radica attraverso il corpo materno39, come poi quello terrestre è per noi madre universale40.

 

GROUNDING COME MESSA A TERRA

Grounding è un concetto bio-energetico indicativo di diverse metafore psicologiche41; quale collegamento energetico col suolo, può voler dire pure messa a terra; se un sistema energetico, ad esempio un circuito elettrico, è privo di 'messa a terra', c’è il rischio che un sovraccarico lo travolga e lo faccia saltare42; al contrario, gli procuriamo uno sfogo per lo scarico energetico; nell'essere umano, aver grounding o messa a terra serve per scaricare o per liberare l'eccitazione di un corpo43; individui privi di grounding rischiano perciò di essere travolti dalla forza di forti sensazioni; per evitarle, chi manca di grounding deve ridurle perché, se ne venisse travolto, ne sarebbe terrorizzato; chi invece ne ha, può sopportare forti eccitazioni come esperienze che potranno esser di gioia e trascendenza44.

 

GRADI DI GROUNDING

Vi sono gradi diversi di sentire il contatto col terreno rispetto quanto completamente i piedi 'toccano' terra; e ciò è molto diverso entro gli individui45.

 

OBIETTIVI DEGLI ESERCIZI DI GROUNDING

Con gli esercizi bioenergetici di grounding può essere invertito il trend ad ascendere privo però di radicamento; quando il centro di gravità del corpo scende nella pelvi e i piedi fungono da supporti energetici, si percepisce il sé incentrato nel basso ventre46; gli esercizi di grounding possono poi servire per sperimentare quanto importante può esser un buon contatto col suolo cui abbandonare l'intero peso del proprio corpo; più vi è grounding, più l'individuo accresce il suo contatto col proprio mondo interno e quello esterno; attraverso gli esercizi di grounding si possono contattare le tensioni nella parte inferiore del corpo; ciò, nel complesso, permette di acquisire il diritto di esistere, di occupare un proprio territorio o di esprimersi evitando il timore che gli altri o gli eventi del mondo lo travolgano come in balia d'uno tsunami.

 

ESERCIZI DI GROUNDING IN PIEDI, SEDUTI O PRONI

Oltre ai due esercizi in piedi che contribuirono all'avvio dello sviluppo del concetto di grounding47, cioè l'Arco48 e il Bend-Over49, vi sono altri esercizi di grounding nel repertorio di quelli bioenergetici; oltre quelli in piedi, ve ne sono alcuni che si svolgono seduti ed altri distesi al suolo, supini o proni.

 

ESERCIZI DI GROUNDING IN PIEDI

 

L'ALLINEAMENTO DEL CORPO IN POSIZIONE DI BASE NEGLI ESERCIZI BIOENERGETICI IN PIEDI

Il posizionamento eretto di base50 per gli esercizi in piedi è detto pure posizione di orientamento; si assume eretti51, coi piedi paralleli, gambe lievemente piegate; le ginocchia sbloccate favoriscono invero un'andatura elastica in grado di intensificare la sensazione del contatto col suolo52; piedi distanti più o meno 20 centimetri, ginocchia ed alluci leggermente orientati verso l'interno53, busto inclinato in avanti fino ad avvertire il peso sugli avampiedi, bacino sciolto e leggermente retratto54 nonché natiche e pavimento pelvico rilassati55; quando il corpo è ben equilibrato sugli avampiedi, il bacino è invero come un po' tirato all'indietro56; col torso inclinato, si potrebbe aver l'impressione di cadere col capo in giù; ciononostante, per non perdere l'equilibrio, può bastare semplicemente fare un passo avanti; però non lo si perde se il capo è allineato [col resto del corpo fin sugli avampiedi]; col capo sollevato, come con un cesto sul capo, guardare poi dritto in avanti; immaginare di aver un cesto sul capo può bilanciare quest'ultimo col resto del proprio peso corporeo; poi, sempre col capo sollevato, lasciar cadere il torace e permettere al ventre di dilatarsi in modo che il respiro diventi pieno e profondo; in quest'assetto, farsi come sostenere dal suolo; inizialmente può sembrare scomodo e doloroso assumere tal posizione per le tensioni avvertite dovute allo stiramento dei muscoli; l'invito è però quello di sopportate il dolore laddove dovrebbe passare quando quei muscoli si rilasseranno; altro invito è non impaurirsi se il dolore cresce, specie se il proprio scopo è di lasciar fluire liberamente la vita nel corpo; da tal posizione si riprende poi il movimento con più grazia57.

 

IL PESO DEL CORPO SUGLI AVAMPIEDI NEGLI ESERCIZI BIOENERGETICI IN PIEDI

Molti esercizi bioenergetici che comportano un contatto dei piedi col suolo – ad esempio in piedi, rannicchiati o supini col dorso inarcato – prevedono l'intero peso del corpo sugli avampiedi; in piedi, quando l'intero peso del corpo poggia sugli avampiedi, oltre ad esservi un corpo equilibrato, non si riscontreranno inutili tentativi per tenersi su in altre parti del corpo; il bacino resterà libero e inclinato all'indietro, le spalle scenderanno, il torace diverrà morbido58.

L'allineamento ideale di un corpo in piedi visto lateralmente, per Kendall et al. prevede che un immaginario segno verticale passi attraverso diversi punti, dal capo ai piedi; nei piedi, il punto attraversato è l'articolazione calcaneo-cuboide59, cioè un giunto a sella tra la superficie distale del calcagno e quella prossimale dell'osso cuboide; quest'osso è, in particolare, parte del tarso anteriore o mediopiede; il dispositivo osseo piede può esser invero suddiviso in tre regioni, ovvero retropiede (astragalo e calcagno), mediopiede (cuboide, scafoide ed ossa cuneiformi) ed avampiede (metatarsi e falangi)60; ciò può voler dire che nell'individuo rappresentativo di un modello posturale ideale, quand'è in piedi, il peso del corpo cade sull'articolazione calcaneo-cuboide, come se quest'articolazione fosse la chiave di volta di un arco romano con punti di scarico quali calcagno (retropiede) e metatarsi (avampiede).

Anche per Lowen il peso corporeo dovrebbe esser uniformemente distribuito fra tallone ed avampiede61 [e perciò, verosimilmente, sull'articolazione calcaneo-cuboide]; in tal modo l'individuo è in equilibrio sui piedi nonché rappresentativo di un individuo equilibrato; nondimeno, quando il peso è sui talloni, il che avviene quand'è con le ginocchia bloccate, l'individuo è squilibrato; basterebbe spingergli leggermente il petto per farlo vacillare all'indietro, specie se non è preparato ad opporsi; in tal senso, il peso sui talloni sarebbe rappresentativo di un assetto passivo; quando invece il peso corporeo è sull'avampiede, si assume un posizionamento più aggressivo62, come se il corpo fosse pronto per muoversi in avanti o pronto all’azione! In tal senso, ne consegue che almeno negli esercizi bioenergetici in piedi converrebbe mantenere il peso del corpo sugli avampiedi.

 

DUE COMANDAMENTI PER IL GROUNDING IN PIEDI

Vi sono due raccomandazioni che, se osservati, aiutano al conseguimento e al mantenimento del grounding63.

 

IN PIEDI, GINOCCHIA SEMPRE LEGGERMENTE FLESSE

Il primo comandamento per il conseguire e mantenere il grounding in piedi prescrive di mantenere le ginocchia sempre leggermente flesse64; le ginocchia sbloccate favoriscono invero un'andatura elastica in grado di intensificare la sensazione del contatto col suolo65; un ginocchio rigido interrompe invece il flusso delle sensazione e dell’eccitazione attraverso le gambe e i piedi66; irrigidirle quando si è in piedi converte invece la parte inferiore del corpo, dalle anche in giù, in una struttura rigida, che funge in tal modo da supporto meccanico o da mezzo meccanico di locomozione; ciò impedisce di fluire nella parte inferiore del corpo e di identificarsi con essa; le ginocchia sono invero come ammortizzatori del corpo; quando la parte superiore del corpo riceve una pressione, le ginocchia dovrebbero flettersi facendo passare la forza della pressione attraverso il corpo e nel terreno; se invece le ginocchia sono serrate, la forza viene intrappolata nel fondo della schiena, producendo uno stress che può determinare disturbi nella zona lombo-sacrale; converrebbe piegare sempre le ginocchia quando si sollevano oggetti pesanti; andrebbe poi considerato che le pressioni psicologiche sono l'equivalente dei pesi fisici per il corpo; tentare di sostenere tali pressioni con le ginocchia serrate vuol dire riceverne l'impatto nella zona lombo-sacrale67.

 

GINOCCHIO COME AMMORTIZZATORE DELLO STRESS (1)

Le gambe sono naturalmente strutturate per affrontare lo stress; reagirvi è una funzione del ginocchio; ciò dovrebbe dar flessibilità al corpo ed assorbire gli shock dell'organismo68; come gli ammortizzatori dell'automobile, le ginocchia si piegano quando il corpo è sotto stress; in tal modo lo stress è lasciato passare lungo le gambe in direzione del suolo69; se la pressione dall'alto è grande, il ginocchio si flette; se invece, per rinforzarsi contro la pressione discendente della parte superiore del corpo, le ginocchia vengono bloccate in iperestensione, tendendo ovvero i muscoli delle gambe per farli funzionare come supporti rigidi, la flessibilità del corpo sparisce perché il ginocchio non possiede più ammortizzatori per assorbire gli urti70; nel primo caso è come atterrare planare sul morbido di un piano di gommapiuma, nell'altro è come precipitare urtando contro il duro di uno di laterizi.

 

GINOCCHIO COME AMMORTIZZATORE DELLO STRESS (2)

Quando nel corpo la pressione verso il basso aumenta, le ginocchia flesse ne assorbono la forza; ciò le permette di passare nei piedi e di esser scaricata al suolo; se invece le ginocchia vengono tenute rigide, quella forza agisce sulla parte interiore della schiena; l'individuo deve fare i conti con qualunque pressione capace di agire sul corpo, come la forza di gravità; un ginocchio rilassato è invero il meccanismo che garantisce un corpo rilassato; molte persone stanno in piedi con le ginocchia bloccate, come se dovessero tenersi su contro una pressione negativa che invece li spinge giù, come per un'ingiunzione dei genitori che pretendono che il figlio stia su dritto, come un soldato pronto per ricevere ordini71; le pressioni psicologiche agiscono come le forze fisiche; se per sopportarle blocchiamo le ginocchia, il dorso viene reso vulnerabile, rischiando gravi lesioni72.

 

MENISCHI QUALI AMMORTIZZATORI NEL GINOCCHIO

I menischi sono strutture fibro-cartilaginee all'interno di articolazioni con superfici non congruenti; diversamente dai dischi articolari73 che suddividono in toto le due parti di una cavità articolare, come nelle articolazioni temporo-mandibolare e sterno-clavicolare, i menischi la dividono solo parzialmente74; negli esseri umani sono presenti nel ginocchio, nel polso, e nelle articolazioni acromioclavicolare, sterno-clavicolare e temporo-mandibolare75; nondimeno, con menisco ci si riferisce perlopiù alla cartilagine fibrosa che compone quei dischi ammortizzanti che si trovano sotto alti carichi compressivi, come quelli intervertebrali o come quelli mediale e laterale del ginocchio76 quali tessuti che forniscono l'integrità strutturale all'articolazione quando subisce tensioni e torsioni; i menischi del ginocchio – ovvero due anelli cartilaginei per articolazione, quello mediale più ampio e semilunare, l'altro più piccolo e come un ferro di cavallo quasi circolare77 – che, nel sostenere parte del peso corporeo, si deformano sotto compressione come un materasso ad acqua che si espande sotto quel peso, poi distribuito attorno al bordo di ciascun anello di cartilagine che ne permette il trasferimento dal femore nella tibia, sono dunque strutture che funzionano – specie quello mediale78 – come ammortizzatori pieno di liquido79.

 

GINOCCHIA O LEGGERMENTE FLESSE O BLOCCATE

Le ginocchia bloccate nel posizionamento eretto costituisce l'indicatore più importante dell'ammanco di grounding80; per ginocchia bloccate, seguendo Kendall et al., possono intendersi articolazioni tendenzialmente iperestese; al contrario vi sarebbero ginocchia in posizione neutra, cioè né flesse né estese; mentre quest'ultimo caso è rappresentativo di un ideale allineamento posturale di un corpo visto lateralmente, l'altro è invece rappresentativo di altre posture – ad esempio quelle cifo-lordotica, lordotica, a dorso piatto e sway-back – descritte dai suddetti autori81.

 

VENTRE IN FUORI

L'altro comandamento del grounding in piedi è lasciare il ventre in fuori; è il contrario di 'pancia in dentro, petto in fuori, spalle in alto!'; un tale slogan può esser indicato per un soldato che deve funzionare come un automa, però vuol dire rigidità; nega invero autonomia, spontaneità e sessualità dell'individuo; il ventre in dentro rende la respirazione addominale molto difficile e costringe a gonfiare troppo il petto per avere aria a sufficienza per respirare; il sistema sano e corretto per respirare è basato invece sul rilassamento della muscolatura addominale; tenere il ventre in dentro e le spalle sollevate è un atteggiamento forzato o voluto che presuppone il consumo di moltissima energia per combattere la propria natura animale fondamentale; assumere un qualunque atteggiamento del corpo che richiede sforzo, oltre che faticoso, è un lavoro inutile e superfluo che serve solo per crearsi un'immagine; eppoi, il ventre tirato in dentro tronca ogni sensazione sessuale nel bacino, quelle piacevoli, struggenti sensazioni che trasformano il sesso da mera esecuzione e scarica in un'espressione d'amore82.

 

L'ARCO

L'Arco è detto pure posizione fondamentale di sforzo83; scopo dell'esecuzione dell'Arco è mettere il corpo sotto stress per aprire in modo più completo la respirazione e spostare maggiormente la tensione sulle gambe84; le posizioni di stress, come nell'Arco, servono per mettere alla prova integrazione e coordinazione del corpo85; l'esecuzione dell'Arco può accrescere la sensibilità delle gambe e conseguentemente il proprio senso di sicurezza86; se eseguito correttamente, aiuta ad allentare la tensione nel ventre87.

Esecuzione dell'Arco: in piedi, in posizione di base, coi piedi però distanti più o meno dai 4588 ai 75 centimetri89, porre entrambi i pugni con le nocche rivolte in alto contro le reni, piegare le ginocchia quanto possibile e, coi talloni sempre sul pavimento, inarcarsi all'indietro attorno ai pugni, assicurandosi che il proprio peso resti comunque in avanti, cioè sugli avampiedi90; in tal posizione – dove l'allineamento corporeo dai talloni all'occipite costituisce un arco perfetto, dove pure capo e tronco hanno un posizionamento centrale91 ed entro cui respirare profondamente nel ventre92 o in modo disteso93; i pugni contro le reni possono servire per mantenere l'Arco e/o per aver una sensazione più sicura di esser in contatto con la parte inferiore del proprio corpo94; variazioni dell'Arco possono esser svolte con le braccia in alto, cioè oltre il capo, oppure aperte a croce, ovvero al livello delle spalle.

L'individuo dal corpo ben integrato assume l'Arco facilmente e non vi avverte disagio95; l'uso di tal posizione è basato sul principio che il corpo funziona proprio come un vero e proprio arco in molte attività; un arco funziona solo quando possiede estremi solidi; questi estremi nel corpo corrispondono ai piedi e al capo; quando il corpo funziona come un arco, l’estremo inferiore è ancorato al suolo tramite i piedi mentre quello superiore è reso stabile dai muscoli posteriori del collo che mantengono saldo il capo96 al resto del corpo.

 

BEND-OVER

Quest'esercizio, più conosciuto come Bend-Over, è pure chiamato 'esercizio basilare di grounding97' o 'esercizio di vibrazione e di grounding'98; è uno degli esercizi fondamentali del repertorio di quelli bioenergetici; serve per aumentare il contatto col suolo nonché per poter sentire le gambe, per caricarle, aumentandone perciò il livello energetico, e per avviare in esse le vibrazioni; andrebbe eseguito dopo un riscaldamento preliminare perché al contrario l'esecuzione di tal esercizio potrebbe non indurre vibrazioni.

Esecuzione del Bend-Over: in piedi, coi piedi distanti più o meno dai 2599 ai 40 centimetri100 e le punte leggermente in dentro per estendere alcuni dei muscoli delle natiche, abbandonare il capo in avanti ed in basso lasciandolo cadere il mento verso il petto, gradualmente flettere il busto in avanti ed in basso finché i polpastrelli delle mani tocchino il suolo101 leggermente per [avere un iniziale contatto col terreno/realtà e] mantenere l'equilibrio102 piegando inoltre le ginocchia quanto occorre per compiere il movimento103; il grado di flessione delle ginocchia può variare rispetto quello di tensione cui si vuole sottoporre i muscoli delle gambe104; fare in modo che il peso resti sempre comunque sugli avampiedi anziché sulle mani o sui calcagni105; premere i piedi e allargare leggermente le dita delle mani può aumentare il loro contatto col suolo106; in tal posizione, col capo il più in basso possibile – o penzoloni, come un batacchio di campana107 – e coi talloni pure leggermente sollevati nonché col ventre morbido e la bocca socchiusa – dove un eventuale blocco diaframmatico è di solito rilasciato108 – respirare lentamente e profondamente per venticinque atti respiratori o almeno il tempo necessario per dare avvio alle vibrazioni; eventuali di vibrazioni indicano che nelle gambe fluiscono onde di eccitazione; quando ciò succede, la sensibilità aumenta decisamente; il tremito può esser leggero o violento; può inoltre esser limitato alle gambe o estendersi fino al bacino109; il contrario è segno di eccessive tensioni nelle gambe; in tal caso, possono esser suscitate flettendole e raddrizzandole ripetutamente, riducendo però i due movimenti al minimo indispensabile per ammorbidire le ginocchia110, pure raddrizzandole lentamente per distendere i tendini dietro al ginocchio evitando comunque di raddrizzarle completamente o serrarle111; per risalire, mantenendo le ginocchia abbondantemente flesse ed il capo ciondoloni, premere i piedi sul pavimento ed, inspirando, impilare una vertebra sull'altra; raddrizzato il tronco, sollevare il capo allineandolo al resto del corpo.

Chi assume tal posizione può sentire vividamente gambe e piedi, divenire acutamente consapevole delle tensioni nei muscoli delle caviglie e di quelle nei tendini del ginocchio e/o percepire il suo modo di contattare il suolo112.

Il Bend-Over, con mani e piedi poggiati sul suolo e col capo come abbandonato verso il basso, ovvero come posizione che consente di mantenere i propri confini personali ed energetici, permette di sentirsi più radicati nel corpo, di conseguire un qualche rilassamento muscolare al livello di collo e rachide ed un maggior flusso energetico oltre che un auto-protezione di parti tenere e del cuore che può favorire un approfondimento del respiro; ogni esercizio di apertura, come l'Arco, dovrebbe esser seguito da uno di chiusura, come il Bend-Over, per dare un valido auto-contenimento in momenti di stress e ristabilire un equilibrio energetico; ogni esercizio bioenergetico di espressione emotiva o di scarico dovrebbe esser sempre seguito dal Bend-Over113.

 

ESERCIZI DI GROUNDING SEDUTI

 

POSIZIONE DI BASE SEDUTI

Negli esercizi di grounding seduti con le gambe incrociate, il peso corporeo andrebbe posto sulle due tuberosità ischiatiche; ciò, quando correttamente equilibrato, corrisponde allo stesso peso sugli avampiedi nel posizionamento eretto; tal corretto equilibrio è il primo passo per un buon 'grounding'; quello successivo è un respiro libero e profondo114.

 

BIBLIOGRAFIA

 

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