ESERCIZIO DELL'ANDIRIVIENI

Quest'esercizio, che al momento chiamo andirivieni, m'è capitato di svolgerlo in diverse classi di esercizi bioenergetici ed in alcune di Tai Chi; non so però davvero come si chiami; le varianti dell'esercizio che propongo non mi pare di averle mai praticate altrove.


L'esercizio, per come l'ho conosciuto, viene eseguito in piedi, con le gambe leggermente divaricate, ruotando di continuo il tronco verso un lato e verso l'altro e lasciando le braccia morbide, permettendogli ovvero di allargarsi quando il tronco è in posizione frontale e di chiudersi attorno al busto, come fasciandolo, quando il tronco è in procinto di ruotare verso un lato o verso l'altro.


L'immagine del vortice descritto dalle braccia durante il movimento di rotazione del tronco potrebbe rinviare al concetto reichiano di superimposizione; per tale concetto, due onde energetiche che ruotano una nell'altra (cfr. Lowen, 1990/1991, 105) - pure rappresentative di forze opposte come luce e oscurità, cielo e terra, maschio e femmina, mente e corpo (cfr. Lowen, 1958/1978, 35) o come yin e yang - quando si fondono determinano un'azione creativa (cfr. Lowen, 1990/1991, 105).


Le varianti che propongo per quest'esercizio riguardano alcune possibili indicazioni:
- ruotare orientando l'ombelico verso un lato e verso l'altro, ovvero facendo partire il movimento dal centro corporeo (movimento centrifugo);
- ruotare anticipando il movimento dell'ombelico col quello delle braccia, ovvero facendo partire il movimento dalle appendici corporee (movimento centripeto);
- ruotare più o meno velocemente portando l'attenzione all'interno del corpo, dal basso (coccige) verso l'alto (capo), come due estremi entro cui distinguervi o percepire un qualche asse corporeo verticale;
- ruotare portando l'attenzione alle vertebre come potendo avvertire ciascun osso del rachide ruotare sull'altro;
- ruotare piuttosto lentamente, pure ad occhi chiusi, portando l'attenzione all'azione dei muscoli intervertebrali;
- ruotare, mantenendo morbido il busto, per avvertirne l'avvitamento, o il collo, per sentire il capo girare per ultimo dopo il resto al di sotto (eventuali costrizione attorno al primo o al secondo distretto corporeo, corrispondono ad anelli di tensione, rispettivamente attorno al diaframma ed intorno alla radice del collo; in un corpo umano, tali costrizioni indicherebbero due restringimenti del flusso energetico, uno fra capo e torace e l'altro fra torace e bacino, rappresentativedi separazioni, rispettivamente, fra consapevolezza e funzionidella mente dai sentimenti del cuore e fra sentimenti di quest'ultimo dall'attività sessuale degli organi genitali: cfr. Lowen, 1988/1989, 27);
- ruotare ad occhi aperti, lasciando lo sguardo vagare come viene nello spazio oppure mantenendolo sul filo dell'orizzonte o altrimenti osservando inizialmente le mani, poi le spalle ed infine il naso, come per riportare, in quest'ultimo caso, l'attenzione verso sé stessi;
- ruotare avvertendo ad esempio un qualche rapporto piedi-capo, o ventre-capo, o piedi-mani come oppure pelvi-ventre-capo (quest'ultimo rapporto potrebbe rinviare alle scissioni funzionali del corpo, citate poc'anzi, descritte in Lowen: cfr. 1988/1989, 27).



BIBLIOGRAFIA


Lowen, A. (1958). Physical dinamics of character structure (The language of the body). Grune and Stratton, New York (trad. it. Il linguaggio del corpo. Feltrinelli, Milano, 1978).


Lowen, A. (1988). Love, sex and your heart. MacMillan Publishing Company, New York (trad. it. Amoresesso e cuore. Astrolabio, Roma, 1989).


Lowen, A. (1990). The spirituality of the body. Bioenergetics for grace and armony. MacMillan Publishing Company, New York (trad. it. La spiritualità del corpo. L'armonia del corpo e della mente con la bioenergetica. Astrolabio, Roma, 1991).